Dopo lo smartworking e il telelavoro che ci hanno accompagnato per tutto il 2020 e gran parte del 2021, ora le aziende stanno investendo in una nuova modalità di lavoro: il lavoro ibrido o hybrid working.

La sostanziale differenza con il telelavoro, che consiste nel lavorare prettamente da casa con orari da ufficio, sta nel fatto che il lavoro ibrido consente ai lavoratori di poter lavorare tanto da casa, in viaggio o da remoto quanto in ufficio.

Ovviamente questo comporta un ripensamento degli uffici, che devono garantire ai team sempre più eterogenei di poter lavorare con tecnologie e dispositivi adeguati sia in sede che in qualunque altro luogo.

I dipendenti di oggi, ad esempio, hanno bisogno di hardware e software che lavorino insieme per offrire mobilità potente che li aiuti a lavorare da remoto.

Microsoft, con la sua linea di dispositivi Surface, ha pensato a come rimodernare gli spazi di lavoromodern workplace – seguendo quattro punti chiave: collaborazione, connessione, sicurezza e flessibilità.

Collaborazione

La necessità di dotare tutti i dispositivi Surface con strumenti di collaborazione anche compatibili con le app aziendali integrate, come ad esempio Microsoft Teams, nasce dal fatto che i PC e i laptop più vecchi non sono costruiti per la nuova modalità di lavoro ibrida che si sta spostando sempre più verso il cloud.

Grazie ai nuovi dispositivi e ai mezzi di collaborazione migliorati – come la condivisione di file basati su cloud e riunioni virtuali – invece, le aziende hanno riportato una media di 2 ore risparmiate al giorno per utente.

In più, i dipendenti da remoto e in ufficio che lavorano con le app Microsoft 365 e partecipano a una riunione virtuale possono modificare le presentazioni dal vivo, ma soprattutto insieme e contemporaneamente, creando anche report, documenti e fogli di calcolo in collaborazione.

I touchscreen Pixelsense con input penna, combinati con l’esperienza Microsoft Whiteboard e Microsoft Teams, permettono ai team di contribuire con le loro idee condividendo e persino abbozzando idee al volo, sia di persona sia da remoto.

Ultimo ma non per importanza, i modelli più recenti di Surface, come Surface Pro 7+ o Surface Pro 8, sono ideali per la collaborazione ibrida in quanto consentono di lavorare nella modalità PC, ma di usare il laptop anche come tablet di supporto per le presentazioni.

Connessione

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Ci sono alcune sfide che le aziende devono tenere conto nel momento in cui decidono di investire nel modern workplace.

In primis i dipendenti in ambienti di lavoro ibridi continuano a usare i propri dispositivi per connettersi con colleghi e clienti, in secundis – come emerso da un report realizzato dalla stessa Microsoft – il 60% delle persone intervistate si sente meno connesso ai propri colleghi perché lavora più spesso da remoto.

Il problema della connessione non è quindi un problema da poco, motivo per cui è necessario colmare il divario digitale e fisico garantendo un ambiente di lavoro inclusivo per tutti i dipendenti, sia di persona sia da remoto, mantenendo le connessioni e condividendo le informazioni.

Microsoft Surface e Microsoft 365, ad esempio, hanno aumentato la produttività del 77% perché hanno dato la possibilità di accedere alle riunioni ovunque ci si trovi e da qualsiasi dispositivo grazie a tecnologie all’avanguardia – telecamere HD, schermi 4k, microfoni a campo lontano a doppio array, etc.

Ma non solo, perché la produttività è aumentata anche e soprattutto grazie a dispositivi con abilitazione LTE opzionali, come Surface Duo 2, Surface Go 3, Surface Pro 7+ e Surface Pro X, che funzionano anche quando il WiFi casalingo non è affidabile.

Sicurezza

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Il lavoro ibrido, si sa, presenta molte più sfide per la sicurezza organizzativa: la sicurezza dei dispositivi endpoint, infatti, è a maggior rischio con i dipendenti fuori sede, perché possono inavvertitamente introdurre vulnerabilità, ignorare eventuali aggiornamenti della sicurezza, rivelare le password o far sì che il firmware venga compromesso.

Tuttavia, il 49% degli intervistati da Microsoft che dispongono di dispositivi Surface ha segnalato una riduzione degli incidenti relativi alla sicurezza ogni anno, rispetto al solo 40% degli altri intervistati.

I PC Surface, infatti, offrono un’esperienza di distribuzione Windows Autopilot zero-touch, che riduce la complessità IT ed elimina il re-imaging aziendale, in quanto i dispositivi vengono direttamente distribuiti nelle mani dei dipendenti.

In più, grazie al client Endpoint Configuration Manager, i reparti IT possono sincronizzare gli aggiornamenti del firmware e delle unità di Surface, mentre con Microsoft Intune possono visualizzare tutti i dispositivi gestiti, cogestiti e gestiti dai partner dell’azienda in un’unica posizione.

Infine, progettati per l’integrazione con Windows 10 e Windows 11, con i software Microsoft e le disposizioni di sicurezza del cloud Microsoft, i dispositivi Surface possono essere gestiti tramite il cloud fino al livello del firmware con pochi clic.

Flessibilità

L’evoluzione degli spazi di lavoro in ufficio e da remoto richiedono soluzioni flessibili: le soluzioni universali non funzionano più in un mondo in cui la forza lavoro è sempre più diversificata, con stili di lavoro unici che richiedono una tecnologia altrettanto diversificata e flessibile.

Microsoft Surface, quindi propone di sfruttare una varietà di fattori di forma, dai 2 in 1 come Surface Go 3, Surface Pro 7+ e Surface Pro X, ai tradizionali laptop a conchiglia, come Surface Laptop Go, Surface Laptop 4 e Laptop Studio, fino al Surface Duo 2 dal doppio schermo, tutti in grado di soddisfare una varietà di preferenze ed esigenze dei dipendenti.

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