LA FABBRICA AFFRONTA IL FUTURO

Manufacturing 4.0.

O, in altre parole, come saranno le fabbriche e le linee produttive in un futuro sempre più vicino.

Il tema è tra i più studiati da chi si occupa di Internet of Things. Non si parla solo di un diverso modo di produrre (per esempio, con la stampa in 3D) ma di un processo vero e proprio, che parte dalle fasi progettuali e comprende l’analisi dei sensori utilizzati in fabbrica.

Sono tre, in particolare, gli elementi che hanno guidato la trasformazione del manufacturing:

  • il sempre più diffuso ricorso alle memorie SSD (o Flash);
  • l’utilizzo delle stampe in 3D al posto del design di un oggetto;
  • la presenza sempre più massiccia dei sensori, punto di produzione e racconta dei big data;

DAL DESIGN AL 3D

Negli ultimi due decenni lo sviluppo dei sistemi di prototipazione rapida in 3D ha quasi preso il posto del design: mock up e preserie vengono realizzati in tempi brevissimi e con costi molto minori rispetto alla tradizionale produzione a stampo.

Questo nuovo assetto richiede un sistema di documentazione capace di accogliere un modello 3D e tutte le relative informazioni ciascuna con il suo ricco sistema di metadati.

Si tratta di una grande quantità di informazioni, e quindi di un’ingente attività di elaborazione: riuscire a gestirle fa la differenza nella competitività di un’azienda.

UNA SOLIDA MEMORIA

Analisi e report, dunque. Ma, prima ancora, conservazione.

Lo storage dei dati gioca una parte essenziale per la sorte dei big data. Ciò che si chiede a un sistema di archiviazione è sempre più versatilità e potenza; le memorie a disco rotante non bastavano più, e ciò ha promosso una sempre maggior adozione di memorie a stato solido (SSD o Flash).

La velocità di questi dispositivi, integralmente elettronici, è decisamente superiore a quella dei sistemi meccanici. E, non di meno, riducono il consumo energetico e occupano meno spazio.

DATI E SENSORI

Un’altra spiccata tendenza emersa negli ultimi anni nel Manufacturing 4.0 è la moltiplicazione dei dati raccolti (e, di conseguenza, la velocità richiesta per la loro analisi). Si parla a riguardo di big data, ma semplicemente perché i database si sono dimostrati via via inadatti a contenerli; insomma, erano dati troppo grandi. Correttamente, dovremmo chiamarli dati multistrutturati, che consentono di svolgere analisi più complete rispetto al passato e di prendere decisioni più informate.

Una parte rilevantissima dei dati multistrutturati è rilevata dai enorme quantità di dati rilevati dai sensori di produzione e da quelli deputati al controllo energetico (il cosiddetto Smart Metering). Si tratta di elementi preziosissimi, ma spesso inutilizzabili per l’inadeguatezza dei sistemi di analisi e reporting.

OLTRE LO STORAGE: HPE CREA UN SISTEMA

Con 3Par Storeserve, HPE propone qualcosa che va oltre una serie di prodotti per lo storage:
un sistema che unisce software e servizi per la memorizzazione.

Ciò risponde a tutte le esigenze del business, garantendo prestazioni e convenienza sia che l’azienda opti per una configurazione full Flash, sia che scelga una combinazione ibrida o HDD.

LE CARATTERISTICHE DEL SISTEMA

L’architettura 3PAR StoreServ è strutturata per imporsi come storage primario definitivo per un’azienda. La gamma di prodotti – dal modello 8200 al 20850 – abbassa da subito il TCO (Total Cost of Ownership) proponendo una gestione semplificata e automatizzato. Inoltre

  • ottimizza in prestazioni e durata l’uso della tecnologia Flash;
  • supporta l’unified protocol migliorando l’integrazione tra SAN e NAS;
  • offre funzionalità automatiche che migliorano l’efficienza di gestione fino a dieci volte  rispetto allo standard.

UN ESEMPIO PRATICO

Per capire come ciò che conti non sia il singolo software ma la somma delle componenti (hardware, software, servizi) consideriamo che negli SSD il numero di scritture della stessa cella è limitato da parametri puramente fisici. La scrittura, infatti, danneggia la struttura fisica che custodisce l’informazione.

Per sfruttare al meglio le possibilità del SSD è necessario avere un software di gestione capace di evitare scritture inutili (per esempio, le sequenze di zeri) o sequenze di dati già scritte) e sappia invece usare lo stesso numero di volte tutte le celle, ridistribuendo su tutti i dischi i contenuti in arrivo.

Allo stesso tempo, la riscrittura a rotazione influisce sul ciclo di vita in scrittura delle unità hardware.

Grazie a questa caratteristica, tutte quelle operazioni di ottimizzazione che su dischi rotanti richiedono molto tempo sono assicurate nel modo più efficiente se il software sfrutta appieno l’hardware. È questo il vantaggio competitivo di una soluzione HPE 3Par.

VERSO L’INDUSTRIA DEL FUTURO

Ogni tipo di organizzazione affronta oggi la crisi dei sistemi di storage.
L’ingombro complessivo e le prestazioni sono in crescita esponenziale, ma i budget per l’acquisto di nuovo hardware e per sistemi di alimentazione diretta e di raffreddamento sono sempre più esigui.

La risposta alla crisi dello storage sta nei sistemi pensati per la tecnologia Flash/SSD.

Rispetto ai tradizionali sistemi SAN/NAS non progettati per le performance dei dischi Flash/SSD, HPE 3PAR StoreServ
fa risparmiare il 90% dello spazio e dell’energia, con un TCO (Total cost of ownership) decisamente inferiore già dopo poco tempo dall’attivazione.

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