Si chiama eSecurity ed è un software che predice i reati. Ideale quindi per una Smart City.

Detta così, fa venire in mente gli scenari fantascientifici dei quali è stato protagonista Tom Cruise in un film come Minority report: agenti speciali al lavoro su console informatiche per leggere nella mente del criminale e arrestarlo, con un intervento degno di reparti d’assalto, un secondo prima che commetta l’omicidio del caso.
In realtà si tratta di un progetto molto più semplice e concreto (e anche molto meno inquietante).

Quali reati prevede?

In termini ufficiali, eSecurity è un sistema informativo intelligente sull’analisi della sicurezza urbana.
Il suo lavoro è, effettivamente, quello di predire i reati; ma anche di farlo in modo realistico, concentrandosi anzitutto su quelli prevedibili.

Un omicidio, per esempio, non lo è; quelli seriali – a dispetto di quanto ci raccontano i film di genere – altrettanto.
Lo sono invece i furti, o lo spaccio di stupefacenti.
Si tratta infatti di fenomeni in cui agisce la combinazione di elementi definiti: un’alta probabilità che accadano, il contesto geografico (quartieri più o meno esposti), i flussi di movimento delle persone. In sintesi, dati precisi.
Chi commette reati di questo tipo agisce in modo razionale e non impulsivo: calcola una serie di variabili e decide qual è il momento migliore per colpire, e dove.
Situazioni come queste si prestano a essere analizzate, e a restituire elementi solidi su cui calcolare il tasso di previsione del reato.

Chi ha sviluppato il progetto e dove si applica?

eSecurity è un progetto che riguarda il Comune di Trento, ed è stato sviluppato dal gruppo di ricerca eCrime del dipartimento di Criminologia dell’università cittadina (facoltà di giurisprudenza).
I partner associati sono, oltre al già citato Comune, la Questura e la Fondazione Bruno Kessler, all’interno della quale sono stati sviluppati i sistemi WebGIS per l’analisi di dati specifici, accessibili via internet.
Il progetto ha ricevuto un finanziamento dell’Unione Europea da 400mila euro.

Quali dati vengono utilizzati?

eSecurity analizza diversi tipi di dati:

  1. I reati denunciati, che formano la casistica criminale di cui sono in possesso prefetture, commissariati, stazioni dei Carabinieri.
  2. I dati raccolti autonomamente da eCrime con un’indagine sulla sicurezza nella città, condotta su 4000 persone a intervalli di 6 mesi tra l’ottobre del 2013 e l’aprile del 2015. Un questionario, insomma, su quanto ci si senta sicuri a Trento e su quante volte si sia state vittime di reati, e di che tipo.
  3. I dati sul disordine sociale: raccolti negli stessi intervalli di tempo di cui abbiamo detto, esprimono elementi sul degrado urbano (graffiti, rifiuti abbandonati, eccetera) e sociale (presenza di prostitute, vagabondi, tossicodipendenti).
  4. Gli Smart City Data: livello di illuminazione, traffico, flussi di persone sui mezzi pubblici, meteo, e altri dati espressi dall’ordinaria vita cittadina.

La tecnologia: come funziona eSecurity

Attraverso un algoritmo specifico, che consente al software di raccogliere tutti quei dati, intrecciarli e creare poi delle mappe di rischio. Più specificamente, eSecurity ha analizzato quattro anni di dati, settimana per settimana, e ha elaborato poi due tipi di mappe: una sull’osservato (cioè su quel che è accaduto), una sul predetto (cioè quello che potrà realizzarsi).
La probabilità di una coincidenza – cioè che si verifichi quel tipo di reati – è prossima al 70%.

A chi serve

In prima battuta alle forze di Polizia e a quei rami della pubblica amministrazione dedicati alla sicurezza dei cittadini.

Sapere che in un determinato quartiere, in un certo giorno e in una certa fascia oraria, c’è l’alta probabilità che si verifichino furti in appartamento, consente a chi di dovere di mettere più agenti a presidio del territorio.
Su un secondo piano, ma non meno importante, serve ai cittadini, che possono ricevere informazioni puntuali sullo stato della sicurezza della propria città e su come comportarsi per prevenire la spiacevole situazione di essere vittima di un reato.
Una soluzione ideale per la sicurezza delle Smart City.

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