I Big Data sono sempre più al centro dell’operatività aziendale. Per essere più competitive le imprese devono raccogliere una crescente mole di dati, che permetta loro sia di ottimizzare il comparto produttivo (riducendo errori e fermi macchina) sia di migliorare il loro approccio sul mercato a livello di marketing. Da qualsiasi punto la si guardi la rivoluzione dei Big Data è destinata a cambiare per sempre interi settori.

Scopriamo come e perché le aziende li stanno utilizzando.

Big Data: cosa sono?

Una grande mole di dati. Ecco cosa sono i Big Data. Ok, ma dove arrivano tutte queste informazioni? Semplice, dalla sempre maggiore presenza di oggetti, interni ed esterni, strettamente legati all’azienda e dotati di sensori. La trasformazione digitale ha infatti come base di partenza la connessione alla rete di macchine e altri elementi determinanti per ogni processo aziendale. Ognuno di questi oggetti registra continuamente dati, riportandoli real time sulle dashboard delle persone che hanno potere decisionale. In questo modo ci si ritrova invasi da informazioni che, se dovutamente riclassificate, possono migliorare il funzionamento di qualsiasi reparto aziendale, dalla logistica alla produzione, passando inevitabilmente per il marketing.

Settore manifatturiero: la centralità dei dati

Qualsiasi azienda del settore manufacturing ha cullato nel tempo un sogno nel cassetto: ridurre al minimo le interruzioni produttive, identificando preventivamente i colli di bottiglia e riducendo i costi. Oggi, grazie ai Big Data, questo diventa assoluta realtà. Dotando di sensori tutte le macchine produttive è possibile analizzare in tempo reale ogni dato restituito durante la fase operativa e capire così se vi sono degli scostamenti preoccupanti, tali da far pensare ad un ipotetico malfunzionamento. In questo caso è possibile quindi intervenire immediatamente sulla manutenzione scongiurando l’interruzione produttiva.

Sempre più informazioni sul comportamento degli utenti

Un altro campo dove i Big Data recitano già la voce grossa è nel marketing. Abbinati per esempio ad altre due tecnologie come gli Analytics o il Machine Learning i Big Data consentono un’analisi sempre più approfondita del comportamento degli utenti. Grazie a questa enorme mole di informazioni è possibile analizzare nel dettaglio ogni minima azione che viene compiuta da un utente online: quanto tempo ha trascorso sul sito, che pagine ha visitato, quanto si è soffermato su ogni pagina, che prodotti ha visualizzato, in che momento della giornata e così via. È innegabile che la possibilità di riordinare queste indicazioni regali al settore del marketing un’opportunità unica per perfezionare le proprie strategie.

Sanità e Banche: dove i Big Data possono esplodere

Il settore della sanità e l’ecosistema creditizio stanno iniziando ad investire corposamente nei Big Data, consapevoli degli enormi scenari che questa tecnologia può aprire. Per il settore sanitario nel dettaglio avere sempre a disposizione questa mole di informazioni consente di ottimizzare tutto il processo logistico. Le cartelle cliniche diventano elettroniche e i dati facilmente reperibili. Questo permette di automatizzare numerosi processi, come – ad esempio – la prenotazione per visite specialistiche o le vaccinazioni antiinfluenzali. Non solo, anche i pazienti possono trarne enormi benefici: la loro accessibilità ai dati diventa più agevole e rapida.

L’ambito bancario invece può guadagnarne nell’annosa lotta alle frodi o nel campo dell’antiriciclaggio. Abbinando i Big Data al machine learning è possibile analizzare in real time una grande quantità di dati e intercettare in anticipo azioni e comportamenti bancari anomali e fraudolenti.

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