Moltissime aziende fanno uso intenso del Remote Desktop Protocol, un protocollo sviluppato da Microsoft che fa parte di Windows ormai da diversi anni e che consente di accedere a un computer da remoto. Fin qui tutto bene, ma RDP non è un protocollo intrinsecamente blindato e soggetto a vulnerabilità.
Nell’articolo pubblicato sul sito www.impresacity.it , Awingu, che aveva già compiuto la medesima analisi in Belgio, ha condotto la stessa indagine in Italia, con risultati decisamente interessanti. In Italia Awingu ha rilevato ben 33.629 server RDP che sono raggiungibili via Internet senza che l’accesso sia in qualche modo bloccato. Sono tutti punti di potenziale vulnerabilità per le loro imprese, che vanno rapidamente identificati e protetti.
La distribuzione dei nodi vulnerabili è sostanzialmente uniforme e, sottolinea Awingu, corrisponde alla concentrazione delle aziende sul territorio. Anche questo è un segno che la gestione “avventurosa” degli accessi via RDP è un problema generalizzato. Non dipende nemmeno dai provider di connettività, piccoli o grandi che siano. Una analisi in questo senso vede coinvolti tutti i principali provider italiani, ciascuno con un peso grosso modo proporzionale alla loro presenza nel mercato business.

E’ possibile leggere l’articolo completo al seguente link: 

https://www.impresacity.it/news/20707/rischio-rdp-per-oltre-30mila-aziende-italiane.html?utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter

 

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