Un test interessante realizzato da Wired evidenzia pro e contro dei 2 prodotti e ci porta ad analizzare le nostre esigenze, passo passo, per arrivare ad una scelta personalizzata.
“Non esiste infatti un vero trionfatore, oggi Oculus Rift e Htc Vive sono il meglio in circolazione in quanto a set — e non solo headset — virtuali. Preferirne uno dei due significa tuttavia scommettere su un supporto, un sistema e una potenzialità ben lontani dal loro compimento. Significa essersi già votati a una prospettiva che si realizzerà, ma non prima di un lustro, forse due. Significa anche che Oculus Rift e Vive si equivalgono? Tutt’altro.”

Ognuno ha caratteristiche tali da renderne l’uso preferibile a seconda delle esigenze. Motivo per cui l’articolo di Wired suddivide l’analisi in diversi aspetti, usi o utenti per capire se Oculus sia più appetibile di Vive e viceversa:

  • Prezzo e requisiti minimi
  • Installazione
  • Ergonomia
  • Audio
  • Benvenuto
  • Prestazioni
  • Supporto e software

Per concludere, “un trionfatore non c’è. Salvo considerare la scelta una scommessa. Caso che potrebbe, alla fine, far propendere per il visore di Htc e Valve. Perché? Paradossalmente per quanto anche Oculus fa intravedere. Con radici nel settore ludico, è chiaro che gli headset abbiano ambizioni lontane dal videogioco.

Già oggi disponibili nello store di Oculus, film come Invasion, del regista di Madagascar, Eric Darnell, Lost e Collisions, presentati al Sundance, oppure applicazioni come Jaunt e The Apollo 11 Vr Experience testimoniano una varietà contenutistica che tocca lo sport quanto i viaggi o la cronaca. In più suggerisce nuovi approcci all’informazione, alla didattica, al turismo, attraverso i quali sia possibile rivivere in prima persona gli eventi più che guardarli o farseli raccontare.

È però l’interazione fisica, più strutturata e completa con Vive, a far percepire le ampie potenzialità della tecnologia, i suoi effetti e la sua promessa di fondo: trasportarci in un altrove spazio temporale in cui tutto sia possibile. Rischi compresi, come già evidenziano i teorici di un’etica della realtà virtuale.”

Una scelta personalizzata quindi ed una scommessa sul futuro: a ciascuno la propria visione della realtà. Leggi il post completo qui.
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