IL SUPERCOMPUTER
MARCONI

LENOVO E CINECA
INSIEME PER L’ECCELLENZA

UN NOME CHE INCARNA
IL GENIO ITALIANO

Un supercomputer dalla potenza di calcolo impressionante, e il confronto aiuta a capire. Prendiamo un processore a 2,5GHz, quello di un pc di ordinaria potenza: può eseguire 10 miliardi di Flops (Floating Point Operations Per Second).

 

Questo, a regime, ne eseguirà 60 milioni di miliardi nello stesso, minimo arco di tempo

Un portento, insomma, nato dall’interazione di tre soggetti: Lenovo, Intel® e Cineca. Questi ultimi lo hanno co-disegnato con i primi, che hanno contribuito con la propria piattaforma NeXtScale, sulla quale il calcolatore è costruito. Di Intel® sono i processori Xeon™.

 

Il suo nome è evocativo del genio italiano: si chiama Marconi

COS’È MARCONI

Marconi nasce nell’ambito del piano di sviluppo dell’infrastruttura di supercalcolo italiana a supporto della ricerca.

Il piano complessivo prevede un investimento di 50 milioni di Euro in due fasi.

Il progetto è nato con un bando europeo: la selezione è terminata nel dicembre del 2015 con l’assegnazione dell’incarico a Lenovo.

LE DUE FASI

Fase uno
L’obiettivo è mettere a disposizione della comunità scientifica una potenza di calcolo pari a circa 20 Pflop/s (20 milioni di miliardi al secondo), e una capacità di memorizzazione dati di oltre 20 PetaByte; la messa in produzione è in fase di completamento.

Fase due
Partirà nel 2019 e punterà a incrementare la potenza disponibile fino a raggiungere i 50/60 Pflop/s (la quantità di calcolo di cui abbiamo detto prima) entro l’anno successiVo.

CHI È CINECA

Cineca è il Consorzio Interuniversitario di calcolo che, dal 1969 supporta le attività di ricerca per mezzo del supercalcolo e delle sue applicazioni.

Ne fanno parte 70 università italiane, 5 enti di ricerca e il Miur.

COSA FARÀ MARCONI

Lo sviluppo delle tecnologie che renderanno più facile l’interazione con i servizi per i cittadini – tema caro all’evoluzione della Smart City, ma non estraneo anche all’Internet of Things – passa dall’analisi dei big data. Affinché questa analisi sia la più precisa ed efficace possibile, è necessaria una potenza di calcolo decisamente alta.

«Mettendo a disposizione i più potenti sistemi di supercalcolo consentiremo ai ricercatori di affrontare le grandi sfide scientifiche e socioeconomiche del nostro tempo, dalla medicina di precisione al cambiamento climatico, dalla fisica fondamentale ai nuovi materiali», ha dichiarato Sanzio Bassini, direttore del Dipartimento Supercalcolo e Innovazione del Cineca. «Supercalcolo e Big Data analitycs sono strumenti indispensabili per la scienza computazionale e data driven della ricerca nazionale e internazionale», ha aggiunto.

L’ANIMA VERDE DI MARCONI

Il supercomputer sarà quindi strumento potentissimo, ma con un impatto decisamente contenuto sull’ambiente. La tecnologia dei microprocessori sarà utilizzata infatti allo stato dell’arte. Uno dei parametri del progetto concepito dallo staff del Cineca è di incrementare progressivamente la potenza computazionale fino ai citati 50/60 Pflop/s senza superare, in nessuna delle fasi di realizzazione, il limite di 3 MWatt di assorbimento elettrico.

«Siamo pronti a fare tutti i passi necessari per garantire la migliore prestazione computazionale ed energetica possibile dell’architettura che sarà realizzata in Cineca, a vantaggio della vasta comunità che se ne servirà» ha detto, Marco Briscolini, responsabile del segmento High Performance Computing in DCG, Lenovo Italia.

UN’ECCELLENZA ITALIANA

Apprezzato universalmente, Marconi è al quattordicesimo posto nella Top500, la classifica dei supercomputer più potenti al mondo. Si tratta della soluzione italiana che ha raggiunto la posizione più alta in questa chart, dominata storicamente dalla Cina e dagli Stati Uniti.

Lenovo ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo di Marconi. Alessandro De Bartolo, leader locale di Lenovo Data Center Group in Italia e capo del progetto, afferma: «A Lenovo è stato chiesto di distribuire un sistema in grado di raggiungere un livello di prestazioni elevato in uno spazio fisico predeterminato, di dimensioni ridotte con un consumo energetico bassissimo».

Il risultato, evidentemente, è prossimo a essere raggiunto

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