“GLI STRUMENTI CI SONO, CI VUOLE PERÒ UN CAMBIO DI MENTALITÀ”
INTERVISTA CON CORRADO MASSONE

«L’IoT ha un tasso di crescita in Italia del 30%, mentre la stima più recente del suo mercato è di circa 2 miliardi di  euro».

«L’Italia, come sistema Paese, deve compiere un salto culturale e avvicinarsi a flussi di gestione governati in modo più smart».

«Dobbiamo divulgare le funzionalità del mondo della luce connessa, spiegando che non è solo un gioco con le lampadine ma l’opportunità di gestire la luce, e di adattarla a noi, ai nostri ritmi nel corso della giornata, migliorando così la nostra vita».

Sono alcuni degli spunti che Corrado Massone, Direttore Marketing Philips Lighting per l’Italia, ha sviluppato in questa intervista.

Come vede lo sviluppo dell’internet of Things nei prossimi 24 mesi in Italia?

Prima di rispondere è importante contestualizzare il momento attuale. L’IoT ha un tasso di crescita in Italia del 30%, mentre la stima più recente del suo mercato è di circa 2 miliardi di  euro. Il settore trainante è stato l’automotive, che ha potuto contare sulla spinta impressa dalla legislazione che ha favorito gli incentivi all’acquisto di auto nuove. A seguire, l’ambito dello smart building, in particolare con i dispositivi per la videosorveglianza e, sul piano dell’energia, con il fotovoltaico. Infine, la smart home, che è poi il campo su cui ci concentriamo in Philips Lighting.

Si tratta di un mercato che, dei 2 miliardi di cui ho detto prima, vale 180-190 milioni di euro per il 2016. Questa è dunque la panoramica, all’interno della quale possiamo individuare gli ambiti in cui l’internet delle cose confermerà il proprio tasso di sviluppo. Uno è, come dicevamo, l’automotive: ci saranno sempre più auto connesse, anche per ragioni di sicurezza legate alla gestione delle chiamate di soccorso. L’altro è la smart home, anche perché sul mercato entrano player molto forti come Amazon, che offre una soluzione come Alexa: un intelligent personal  voice control assistant che permette di gestire molteplici azioni con comando vocale, come per esempio l’intensità della luce, la propria sveglia, il riscaldamento. I consumatori chiederanno sempre più di poter controllare luce e musica in casa, in modo intelligente.

 

loT per le imprese: quali sono i passi che un imprenditore deve compiere per comprendere quali soluzioni adottare in azienda?

Il primo passo è quello di un approccio culturale diverso, a cominciare dalla condivisione delle informazioni. Le aree promettenti per le imprese sono la gestione della logistica e dei macchinari, per poter continuamente migliorare i prodotti. Ma ciò che serve in quelle aree, ripeto, non sono tecnologie nuove rispetto a quelle che già ci sono e che funzionano. È invece, come dicevo, [inlinetweet prefix=”” tweeter=”” suffix=””]un salto culturale, che l’Italia come sistema Paese deve compiere verso flussi di gestione governati in modo più smart.[/inlinetweet]

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Quali sono i progetti principali a cui state lavorando nel 2017 in ambito IoT?

Il progetto principale riguarda il mondo della luce connessa: lampadine e sistemi che mi permettono di gestire l’illuminazione in maniera intelligente. Stiamo lavorando su soluzioni sia per il mercato privato sia per la gestione smart dell’illuminazione stradale, dove l’efficienza energetica si può ottenere anche su un singolo punto luce.

Il lighting è un mercato che, nel quadro della smart home, vale nemmeno l’1%; in pratica, è nuovo e immaturo per quanto riguarda la conoscenza e l’utilizzo dell’illuminazione intelligente. Se guardiamo agli Usa, dove come ricordavo Amazon ha lanciato Alexa, su questo tema è in corso un vero boom. Noi dobbiamo invece concentrarci sul divulgare le capacità del mondo della luce connessa, spiegando che non è solo gioco con le lampadine ma la possibilità concreta di gestire la luce, adattandola ai nostri ritmi, e che aiutandoci in tutti i momenti della giornata di fatto migliora la nostra vita. La casa, di fatto, è una piccola impresa. E consumare meno fa bene a tutti. 

Quanto la formazione del canale incide sul successo della diffusione delle soluzione IoT?

La formazione del canale è cruciale per tutti. Il mondo del lighting, rispetto ad altre industry come l’Information Technology o la telefonia, ha un retaggio che potremmo definire «old style». Solo ora il mercato approccia le nuove tecnologie: fino a qualche anno fa, per capirci, non si parlava di led. E adesso si approssima il tema della connettività. Stiamo facendo formazione per il personale il modo che il canale possa fare una più adeguata comunicazione dei valori dell’IoT, informando non solo sui prodotti ma su tutto l’ecosistema. Ciò significa, sia per il mercato business sia per quello consumer, parlare anche di efficienza energetica, gestione dei prodotti in modo diverso dal consueto.

 

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